Rana verde, Rana klepton esculenta e Rana lessonae

Con il termine “rana verde” si intendono gli individui appartenenti alla specie Rana lessonae e all’ibrido Rana klepton esculenta. Quest’ultimo deriva da un ibrido originario tra Rana lessonae e Rana ridibunda (non presente naturalmente nel nostro territorio), che per mantenersi deve continuare a riprodursi con una delle due forme parentali, Rana lessonae. Questo complesso meccanismo riproduttivo prende il nome di ibridogenesi emiclonale. Ad un primo approccio però, per quanto riguarda i caratteri morfologici ed il canto, la distinzione delle due specie sopraddette risulta molto difficile, per cui possiamo con buona approssimazione parlare semplicemente di “rane verdi”. Si tratta di un anfibio anuro (senza coda) con una lunghezza corporea media compresa tra i 6 e gli 8 centimetri, dalla colorazione dorsale verde brillante, con macchie sparse bruno-nerastre, in cui spicca una stria vertebrale più chiara. Le zampe posteriori sono abbastanza lunghe e le permettono di compiere lunghi balzi. Il canto viene emesso dai maschi, poiché le femmine non possiedono sacchi vocali, specialmente nelle ore serali e notturne tra la tarda primavera e l’estate. Gli adulti sono spesso osservabili sulle sponde dei corpi d’acqua, immobili al sole, intenti nella termoregolazione e pronti a rifugiarsi in acqua se disturbati. Questa specie, tipica ed abbondante nella pianura, per esempio lungo fossi e canali, è presente, sia pur in numero minore, anche nelle nostre colline, dove frequenta le pozze, gli stagni e le raccolte d’acqua più esposte e soleggiate, nei pressi delle aree agricole, evitando generalmente quelle poste all’interno di aree boscate.

Testo e foto di Bruno Golfieri