foto di Luca Corradi
famiglia Reduvidi, ordine Emitteri
Questa cimice dall’aspetto aggressivo e poco rassicurante, non delude l’impressione suscitata da chi a prima vista la incontra. Si tratta infatti di un temibile predatore che trafigge le proprie prede (larve e adulti di svariati insetti) con il suo apparato boccale (a riposo ripiegato sotto il capo) costituito da una potente struttura pungente, detta “rostro”. La sua puntura è dolorosa anche per l’uomo, per cui si sconsiglia di prenderlo con le mani.
Il genere Rhynocoris è piuttosto caratteristico, con un’appariscente livrea a colori rosso e nero. Lo si può osservare sulle foglie e sui fiori di piante erbacee ed arbustive.
L’esemplare delle foto (scattate sul Monte Mesa, parte dell’anfiteatro morenico della zona di Rivoli) può appartenere a Rhynocoris iracundus o a Rhynocoris rubricus, due specie molto simili caratterizzate dalle emielitre (parte anteriore ispessita del primo paio di ali) uniformemente colorate di rosso e dal rostro parzialmente colorato di rosso, distinguibili tra loro solamente mediante l’osservazione delle strutture genitali.
Delle due specie Rhynocoris rubricus predilige gli ambienti caldi, e alle nostre latitudini è quindi principalmente legato alle cosiddette “oasi xerotermiche”, come sono le aree soleggiate esposte a meridione della fascia collinare e pedemontana della nostra provincia.
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