Descrizione
NOTA BENE. Al 8/12/2010, il sentiero in discesa proposto si è nuovamente coperto di arbusti e piantine. Verrà ripulito entro qualche mese.
Alla piazza della chiesa di Lugo, dopo aver superato una fontana, buona in estate per dissetarsi, si sta sulla destra e si va alla baita degli alpini. All'estremità sud-ovest prendere la stradella che nel primo pezzo coincide con il progno che scende a valle. Dopo qualche metro diparte a destra una mulattiera, contornata alla sinistra da un muro a secco. L'ultimo tratto della mulattiera è suggestivo: dopo un pezzo a scalini si apre una salita scavata in mezzo alla roccia. Si sbuca, dopo circa mezzora , su uno sterrato che si prende a destra e in salita. Dopo poco si raggiunge un trivio (in salita diritto si va per capezzagna a Fiamene) il Boarol. Qui si può andare su a sinistra verso Sengie (Conchiusa), dove si può vedere (dall’esterno) la caratteristica Chiesetta (oratorio) di San Rocco e le architetture in pietra (muretti a secco a spina di pesce). Si ritorna quindi verso il bivio del Boarol. Adesso, però, si va a sinistra in discesa. Si supera un altro vajo e sulla sinistra c’è un sentiero sassoso che porta su al Monte Nuvola. Si arriva ad una cava di biancone, ancora attiva (il materiale viene trasportato giù attraverso una caratteristica costruzione visibile da Lugo). Dalla cava si prosegue a sinistra e si costeggia un vajo rimanendo sopra i contrafforti rocciosi visibili da Lugo e Bellori. Si arriva ad un cancello e lo si oltrepassa. Subito a destra di potrebbe risalire il prato e prendere un sentiero scorciatoia, ma è preferibile seguire la capezzagna che adesso, per un po', prosegue in salita. Ad un certo punto la capezzagna si biforca: proseguendo diritto si arriva a Salar, una contrada costituita da un'unica casa. Il percorso suggerito, invece, prosegue a destra. In prossimità di una curva, si abbandona lo sterrato che porterebbe sempre al Salar e si oltrepassa, a destra, una sbarra su cui è dipinta la scritta "Gremo": si prende la capezzagna, che poi, percorrendola per intero, conduce a Calalba e Giare. Percorsa qualche decina di metri, si lascia la capezzagna che prosegue verso nord e si piega tutto a destra entrando nel bosco (45 minuti da Sengie). Il successivo sentiero è una traccia che si snoda in discesa tra le sengie. Nel primo pezzo il sentiero presenta dei tratti esposti: si consiglia molta attenzione. E' sconsigliato con terreno bagnato o ghiacciato. Il tratto successivo è (molto) pendente, nel bosco, presentando passaggi su sasso; anche qui porre attenzione. Più oltre, nel bosco, ci sono formazioni carsiche di rilievo, tra cui una piccola "spluga": si arriva nei pressi di un altro bivio, ma si va oltre. Si giunge quasi alla fine e si arriva a lambire il vajetto, che resta sulla sinistra. Fatta una trentina di metri verso nord, si piega a destra, verso il progno, che solitamente è in secca. Quando non si può passare si consiglia di risalire, deviare a destra e passare per una corte privata. Si giunge comunque sulla carrozzabile Grezzana – Erbezzo ( 1h 45 m da Sengie) . Qui si devia a destra in direzione Grezzana. Si consiglia di stare sul lato destro, per la presenza di un marciapiedi. Si può fare una breve visita al mulino di Bellori, prendendo la strada che va a Lughezzano e qualche decina di metri sulla sinistra si può vedere il mulino (da lì si diparte una mulattiera che si unisce all'E5 e che permette anche di raggiungere il Vajo dell'Anguilla). Ritornando sulla carrozzabile, svoltando a sinistra, dopo qualche centinaio di metri si arriva al punto di partenza, nella piazza della chiesa di Lugo.