Il percorso inizia nei presi di San Micheletto (206 mslm), caratteristica chiesettaa del IX secolo. La visita della Chiesa può essere richiesta nella Parrocchia di Grezzana.
Percorsi pochi metri da San Micheletto, si imbocca il sentiero CAI 8, recentemente disboscato (fine febbraio 2010), che si diparte a sinistra di un capitello. Il sentiero prosegue in salita: si vedono le tracce che era antica mulattiera. Qualche albero ostruisce il passaggio. Tra gli arbusti si nota il ligustro. A destra il panorama sulle cave sopra Grezzana e la zona di monte Comun.
E' la prima contrada, posta ad una quota di 328 metri slm, che si incontra lungo il sentiero, purtroppo in abbandono. Balcone panoramico sulla Valpantena. Dietro la vecchia contrada, in prossimità di un mandorlo, parte uno sterrato che poi costeggia degli edifici adibiti un tempo all'allevamento di pollame. Anche la schiera dei pollai è in abbandono: spicca l'eternit sui tetti. Su uno degli edifici risalta il segno biancorosso del CAI che indicherebbe a destra. Il percorso prosegue invece sullo sterrato in salita.
Si arriva ad un bivio e si prosegue diritti in salita. A sinistra, poco oltre la strada provinciale che porta a Boscochiesanuova, l'occhio è attirato dalla bella contrada di Briago, anche'essa in abbandono.
Si arriva all'incrocio con la strada provinciale e si gira a destra percorrendola per una decina di metri. Fino ad arrivare all'incrocio, a sinistra, con la trsadina che porta verso Mizzago e Rosaro.
Si gira a sinistra e si prende una stradina in asfalto, poco frequentata, che attraverso Mizzago, conduce a Rosaro.
Dopo aver passato il cimitero di Rosaro, si arriva alla piazza della Chiesa (588). Qui si ammira un bel panorama. A destra la zona del Monte Comun, con Coda, Sengie e più in su le creste del Monte Baldo. Di fronte il Corno d'Aquiglio e gli altri due Corni. Si torna indietro per la stessa strada percorsa all'andata, fino al bivio dell'andata per la Marinara - La Cana: qui si piega a sinistra per la Cana (seguendo il cartello che indica la vendita di miele).
Oltrepassato il bivio che conduce a la Marinara, c'è un secondo bivio. A destra si va ancora giù a ala Marinara: il percorso prosegue diritto verso la Cana. Poco dopo il bivio lo sterrato ridiventa asfalto.
Bella corte ristrutturata. Si prosegue diritti in discesa, su asfalto.
Superata la Cana, si fiancheggia un bel muretto a secco, che rimane sulla sinistra. Il segno CAI del sentiero 8 proveniente da la Marinara, che nel frattempo è ricomparso dal precedente bivio, piega in alto a sinistra sullo sterrato che va in direzione dei Busoni. Il percorso del giro segue l'asfalto in discesa, poco sotto si intravede la locallità di Gazzo.
Proseguendo sulla strada asfaltata, si vede sulla destra in mezzo al prato un capitello fiancheggiato da due svettanti cipressi. Il cipresso è un antico elemento del paesaggio veronese, forse portato dagli etruschi. E', al pari della pigna, simbolo di innalzamento verso la divinità; per questo si trova nei pressi di capitelli o di edifici religiosi.
Giunti all'altezza del civico 61 A (di fronte a sinistra) si piega nel campo a destra. La contrada Arca resta di fronte. Si va giù per una carrareccia fino a che non si arriva ad un reticolato che si supera dall'alto. Si va ancora giù fino al limitare dal bosco. Qui si piega a destra. Si vede l'elleboro verde e si sente il picchio verde dal bosco. Finalmente si imbocca il sentiero e si oltrepassa il Vajo dei Calcari, muschiosissimo.
(28-02-2008)
Albero monumentale | Area di interesse archeologico | Bosco | |||||
Casa / Rifugio / Centro abitato | Chiesa | Cippo / Monumento | |||||
Area di interesse geologico | Incrocio | Punto panoramico | |||||
Punto più alto sul percorso | Segnavia | Sorgente | |||||
Partenza verso... |
© 2025 - Colline Veronesi
Progetto promosso dall'Associazione di Promozione Sociale IL CARPINO | info@collineveronesi.it