Descrizione
Si parte dal bivio Casotti (510), andando verso nord in direzione Casotti. Dopo qualche metro, a destra, si prende un sentiero che si infila nel bosco e che sbuca nuovamente sulla strada asfaltata che porta ai Casotti, dopo qualche centinaio di metri. Qui si va su per la mulattiera a sinistra, oltrepassando una sbarra verde. A destra, scorci sulla Valpantena. Si arriva al capitello di San Vincenzo Ferrer, un santo a cui sono stati dedicati molti capitelli nella zona collinare veronese. Poco più in là, la contrada di Canova e, più sotto, i prati e la contrada dei Casotti; in alto sulla nostra sinistra le Casette. A Canova si imbocca la stradina cementata che scende verso la strada asfaltata dei Casotti. Ma dopo qualche metro, si gira decisamente a destra e costeggiando l’abitazione si imbocca una mulattiera che corre sulla linea di livello. Dopo un centinaio di metri, c’è un bivio da cui si diparte una capezzagna che porta, dopo una decina di metri, ad una costruzione dell’acquedotto di Grezzana del 1959 ed ad una vicina antenna: siamo sul monte Dordera e da qui si può osservare panoramicamente l’alta Valpantena e la Lessinia. Si ritorna giù al bivio precedente e si prosegue a destra. Si raggiunge così il lavatoio dei Casotti (1,6 km dalla partenza, 570 mslm): qui si trovano i segni biancorossi del CAI: si piega a sinistra e si prende il sentiero, sassoso, che sale decisamente, nel bosco. Si segue il sentiero CAI fino ad un bivio: a sinistra si proseguirebbe sul sentiero CAI verso il monte Tondo; invece il percorso prosegue diritto. Si giunge ad una sommità prativa, delimitata da un muretto a secco: si va giù nel bosco e qui ricompaiono i segni CAI. Adesso il sentiero corre alto sulla Valpantena e si possono vedere Alcenago e le contrade adiacenti. Il sentiero finisce su una strada cementata che conduce ad un’abitazione: si piega a destra in discesa fin ad un evidente scorciatoia sulla sinistra, con un masso che divide in due il sentiero. Si imbocca questo sentiero e, dopo aver costeggiato le reti di recinzione di alcune abitazioni, si arriva sulla strada asfaltata che porta a Monte Comun (2,9 km dalla partenza, 614mslm). Qui si gira a sinistra e si sta sull’asfalto, passando le Case Antolini (in basso a destra), fino al bivio per il Dondolo, dove si trovano le indicazioni CAI del sentiero europeo E5. Si sale per il cemento, si lascia sulla sinistra il Dondolo e si imbocca la mulattiera a destra, sempre seguendo le indicazioni dell’E5. Adesso si è anche su uno dei percorsi segnati dal comune di Negrar e ogni tanto compaiono delle tabelle di spiegazioni sulle caratteristiche naturalistiche della zona (ad esempio i castagni). In breve si giunge poco sotto il monte Tondo, contraddistinto dal caratteristico boschetto di betulle (3,9 km dalla partenza, 674mslm). Questo posto ha una sua magia, accentuata, nel periodo autunnale, dal colore delle foglie. A destra si apre il panorama su Verona e la pianura. Si prosegue fino ad incontrare, dopo qualche decina di metri, un bivio: si segue l’E5 piegando a destra e scendendo per la mulattiera, adesso sassosa (andando diritti, invece, si tornerebbe al lavatoio dei Casotti). Si costeggiano i prati e il castagneto della Carbonara. Più oltre, invece, si costeggia il Castello Stefani, una particolare costruzione di inizio Novecento, come spiega più oltre un cartello, sempre a cura del comune dei Negrar. Si giunge ad un altro bivio (4,6 km dalla partenza 618mslm), in prossimità del citato cartello sul Castello Stefani. L’E5 prosegue verso Montecchio, invece il percorso piega decisamente a sinistra seguendo quello che fino a qualche anno fa era l ‘originario tracciato dell’E5. A un centinaio di metri da quest’ultimo bivio, si apre una bella vista sui monti della Lessinia (i Corni e il monte Tomba) e sul Carega. Si prosegue, alternando bosco a prati in evoluzione verso la boscaglia. La mulattiera va ad incrociare un’altra mulattiera, contornata da muretto a secco: qui si piega a sinistra. La mulattiera andrebbe a finire verso un edificio in abbandono adibito all’allevamento di pollame, in un prato. Poco prima di sbucare nel prato, si prende la traccia a sinistra e in breve si scende alle Volpare (in realtà al bivio dipartirebbe una bellissima mulattiera tra muretti a secco, ma adesso è purtroppo invasa dai rovi). Le Volpare (5,8 km 512 mslsm) è una bellissima contradina, con annessa chiesetta: purtroppo il tutto è in disfacimento. In breve si scende sulla strada asfaltata Avesa Montecchio. Si gira a sinistra e al bivio che porterebbe ad Avesa, si piega invece a sinistra in direzione di Grezzana. Si segue a strada asfaltata e, dopo un chilometro e mezzo circa, si arriva al punto di partenza (7 km dalla partenza).