Descrizione
Ci si incammina su per la stradina asfaltata, a sinistra della Chiesa di Santa Maria in Stelle, che, poco dopo, si trasforma nella capezzagna denominata “Piccolo Stelvio” dai ciclisti, per il numero dei tornanti . Subito, alla sinistra, si apre una corte che è da vedere. Si prende quindi la strada segnalata per contrada Maroni. Si va su stradina bianca, in mezzo agli uliveti e ad una Via Crucis. Si sbuca ad una Villa (25 minuti dalla partenza). Qui si gira a destra, dove la stradina adesso è asfaltata (meno di dieci anni fa era uno sterrato). Si imbocca a destra, dopo qualche decina di metri, l’evidente sentiero CAI (45 minuti dalla partenza) che sale per la collina nel bosco termofilo (segnavia 4 nella Carta delle Colline Veronesi dei Gruppi Alpinistici). Si tralasciano le tracce di sentiero che si dipartono ai lati del sentiero principale. Si passa un casolare e si sale fino ad incrociare una stradina (1 ora dalla partenza) che, a destra, andrebbe alla contrada Cà Falzi. Si prosegue diritti seguendo sempre il sentiero CAI (ore 14h53), giungendo, dopo 1 ora e 10 minuti di cammino ad un bivio, quasi sul crinale. Qui si gira a sinistra fino ad arrivare, dopo qualche decina di metri, al punto panoramico – sulla Valpantena - del Capitello di San Vincenzo (1 ora e 15 minuti dalla partenza). Ammirato il panorama, si torna indietro e al bivio precedente si svolta a sinistra. Si arriva così, 1ora e 30 minuti dalla partenza, alla contrada Monte Cucco: si entra in contrada e si prende la mulattiera in discesa a sinistra, lasciando alla propria sinistra il Monte Cucco. C’è un bivio (1 ora e 50 minuti dalla partenza) e un sentiero che si diparte a sinistra, ma si lascia perdere. Si percorrono dei tornanti in discesa e ci si addentra nel versante destro del ‘selvaggio’ Vajo di Squaranto; alla sinistra il Vajo del Pozzetto e si vede in fondo a sinistra una contrada a quota 295 della cartina e pezzi della Pissarotta. Di fronte la sagoma del Monte Ex Forte Castelletto e i paesi di Cancello e Trezzolano, quest’ultimo sovrastato da Caiò. Si prosegue in discesa fino a che non si entra in un vajetto che va poi a congiungersi con il Vajo del Pozzetto. Poco oltre c’è una decina di metri di corda di acciaio per superare un tratto esposto e franato. Si procede ancora in discesa e si arriva ad un trivio (1 ora e 55 minuti dalla partenza): qui si va ancora in discesa dove, poco dopo, c’è un tornante strapiombante sul Vajo del Pozzetto. C’è un bivio (2 ore e 5 minuti dalla partenza), con sentiero che parte a sinistra, ma che non viene percorso. Adesso il sentiero corre sulla linea di livello in mezzo ad un uliveto, stranamente a nord. Vajetto, strada che va giù a sx (2 ore e 10 minuti) che non si segue: si resta sulla linea di livello. C’è, a sinistra, una specie di piazzola di avvistamento/ Gompa su un albero –mandorlo- che dà sul Vajo di Squaranto (2 ore e 20 minuti). Adesso la capezzagna va verso ovest, nuovamente verso la Valpantena: a sinistra bellissimo uliveto secolare che dà sul Vajo di Squaranto. Si prosegue e si arriva alla bella casa poderale (313 m), comunque in abbandono: interessanti i due simboli che compaiono sulla facciata e la scritta del 1542 o 1592, che compare in uno di essi. Interessante il sistema di raccolta dell’acqua che ricorda le rindole dei monti Lessini. Proseguendo si arriva su stradina asfaltata, lasciando la ristrutturazione (contrada Maroni della Carta della Cassa di Risparmio) in alto a nostra destra, 2 ore e 40 minuti dalla partenza. Qui si gira a sinistra e si procede un po’ per asfalto sulla linea di livello fino a che non giungiamo al gruppo di case dove si trova “Terra di Stelle”, laboratorio di produzione di caratteristici oggetti in terracotta. Si passa tra la contrada: poco dopo si diparte a sinistra un sentiero CAI ma che ritorna sulla capezzagna poco dopo. Si prosegue arrivando ad un allevamento dove, a sinistra, prosegue il sentiero CAI 4. Il percorso proposto va invece giù per la capezzagna a destra (2 ore e 50 minuti), costeggiando il perimetro di un campo fino a che all’estremità opposta non si prende il sentiero che a sinistra va in discesa entrando nel bosco (3 ore). Qui si trova una stradina, pendente, in discesa e la si segue arrivando ad un cancello che inspiegabilmente sbarra la stradina forestale. Oltrepassato il cancello (3 ore e 5 minuti), si piomba su una ristrutturazione di un rustico ben visibile dal parcheggio a fianco della Chiesa di Santa Maria in Stelle (gennaio 2010). Proseguendo in discesa, ci si imbatte in un bel vajetto, pieno di scolopendrie. A sinistra c’è anche una piccola sorgente, con caratteristico ‘arbio’. Poco dopo, altro cancello che si supera procedendo poi su una stradina che è sterrata. C’è un altro bivio in prossimità di una casa (3 ore e 20): qui si gira a destra e in breve si raggiunge il parcheggio a Santa Maria in Stelle (3 ore e 25 minuti).